lunedì 27 dicembre 2010

SILENT NIGHT

da tanto che non scrivo.
ricominciamo.
allora, nel frattempo ho fatto un esame e ho presto ventotto, ho comprato qualche disco, sono andato a qualche concerto, ho fatto alcune cose e mi sono divertito abbastanza, ho tirato qualche schiaffo e qualche calcio, ho fatto qualche gol e alcuni piccoli progetti. insomma.
così stanno le cose. chiaro. come un lago senza fango, sir.
e il natale è il periodo più triste dell'anno. menomale che per ora è passato. anche se ora dobbiamo aspettare capodanno e dopo capodanno ci sarà ancora qualcos'altro da aspettare. come sempre tra poco sarà sempre qualcosa, e questa cosa poi passerà. e sarà sempre così, round dopo round, dodici riprese all'anno. è il mondo che va così. e a natale ci toccano le strette di mano e i baci e gli auguri e il panettone e i babbonatali impiccati ai balconi delle case e l'ipocrisia. non l'abbiamo deciso noi. perché noi qua non decidiamo quasi niente. al massimo il modello del cappotto che indossiamo, come farci le basette quando siamo davanti allo specchio col rasoio in mano, se andare o no dal barbiere, che disco mettere sul piatto dopo che quello che sta girando ha finito il suo giro, dove uscire la sera e a chi stringere la mano e a chi ricambiare gli auguri e con chi brindare.
come se si deve aspettare natale per augurare qualcosa a qualcuno. salute io lo auguro ogni volta che bevo con qualcuno e non bevo mai con nessuno che non merita i miei auguri di buona salute.
bisogna tarare bene i pesi della nostra bilancia. e mai barare.
che anche queste sono scelte importanti, e anzi le più importanti, perché le uniche che possiamo fare noi per noi stessi e da noi stessi e per sottrarci a questa decadenza e per essere un pò meno ipocriti dei fiocchi di neve di plastica appiccicati sulle vetrine dei negozi. gli amici veri sono gli amici veri. senò possiamo continuare a sognare cose che non accadranno mai e aspettare cose che accadranno perché così è stato deciso.
il natale mi mette tristezza. poi arriva l'estate e me lo dimentico e dico che la stagione migliore dell'anno è l'inverno. invece no. di estate sbaglio.
tanto babbo natale non esiste e non legge le letterine che gli scriviamo e nella capanna di nazareth anche quest'anno non è nato il buon gesù e la neve non scende giù. poi se vogliamo, illudiamoci che gli abbracci e gli auguri di persone che non vediamo da un anno e che rivedremo tra un altro anno siano sinceri.

oggi è il ventisette dicembre.
meno trecentosessantattrè giorni al prossimo natale.

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stay tuned for more rock and roll

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